L'isola di Pantelleria si conferma una "miniera di reperti archeologici" di età romana. Dopo la scoperta di tre teste di marmo avvenuta nel 2003 durante la campagna di scavi nella zona di San Marco, l'ultimo ritrovamento in ordine di tempo è una maschera d'oro di otto centimetri, raffigurante un volto umano, realizzata a sbalzo. Il reperto è stato localizzato nella stessa cisterna dove è stata ritrovata la testa dell'imperatore Tito; in un'altra cisterna poco distante erano state recuperate in precedenza anche le altre due teste marmoree raffigurante Giulio Cesare e Agrippina.
Il culto dei morti
Siti Archeologici: particolarmente importanti sono i "Sesi", sepolcri in pietra unici al mondo, monumenti megalitici, sicuramente tombe multiple, costruite a spirale crescenti verso l'alto, e rigidamente realizzate con pietre a secco e i relativi resti del primo insediamento risalente alla tarda età del bronzo (neolitici) oltre che le opere risalenti al periodo fenicio-punico come l'Acropoli Fenicia (poi diventata Romana) della collina San Marco dove sono stati ritrovati tra il resto, urne cinerarie, lacrimatoi, contenitori di vetro per profumo; le tombe fenicie a Monastero, le tombe senza età scavate nella roccia in località Ghirlanda.
I Santuari, le cisterne, il porto e le monete
Interessanti i santuari nei pressi del lago di Venere e di Bugeber, le cisterne a campana e le cisterne puniche a Muegen, Dietro l'Isola e a Kania, il porto dotato dai fenici di una diga foranea (più interna rispetto all'odierno Molo Nasi) e la prima struttura del castello e le monete con l'effige della dea Tanit, coniate dai fenici come simbolo dell'autonomia e della ricchezza dell'isola.
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